Aspettando la Santa Pasqua 2014 (importante ricorrenza di “primavera”, così piena di simbologia, di riti, di tradizioni, di cibi caratteristici e usanze che affondano le loro radici in un passato lontano) ci piace ricordare l’antica “leggenda” legata alla “Domenica delle Palme” a Borgotaro (Parma), dal titolo “La Madona dal buslan”.
Attraverso il racconto (anche video) di Giacomo Bernardi (memoria autorevole delle nostre tradizioni e della nostra millenaria cultura – guarda il post Giacomo Bernardi, lo “storico” della Val Taro ha compiuto 80 anni e creato un nuovo sito internet “Al me Burgu” (Il mio Borgotaro) – Personaggi di “valgotrabaganza”), e il quadro di Mario Previ (noto pittore borgotarese che attraverso i quadri, spesso illustra e contribuisce a mantenere le tradizioni della valle – guarda il post Mario Previ nel WEB – Presentazione cartella di stampe ‘Un Bagliore nella valle’ 01-12-2012 Immagini), eccovi l’antica “leggenda” legata alla “Domenica delle Palme” a Borgotaro (Parma), dal titolo “La Madona dal buslan”.
Video: “La Madona dal buslan” di Giacomo Bernardi – “leggenda” legata alla “Domenica delle Palme” a Borgotaro (Parma) –(tratto dal video “Mistrello e Dintorni La Domenica delle Palme 12-4-2014” visibile alla pagina https://www.youtube.com/watch?v=397wokTiUyg#t=438)
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Mario Previ così ha rappresentato “La Madona dal buslan”
dal sito www.valtaro.it
S’NTIS DAL BURGU Giornale telematico mensile a cura di Giacomo Bernardi – Mensile speciale allegato alla rivista telematica valtaronetwork.com n. 19 del 19/04/2003 alla pagina tuttoborgo
La Madona dal buslan
Domenica, come ogni anno, sono andato dal Zguis’ru (pardon da Tagliavini) a comperare al “buslan” che da ormai più di un secolo si può acquistare presso quella pasticceria, in questa ricorrenza.
E’ infatti tradizione che per la Domenica delle Palme i borgotaresi interrompano i loro digiuni dai dolci, per permettersi questo “buslan” magro, poco dolce, ma squisito per il suo aroma che assomiglia vagamente a quello delle “veneziane” d’un tempo.
Come si sa, questo strappo alle severe regole quaresimali pare trovare giustificazione in una leggenda che riporto:
La Madona dal buslan
“Longu cum’ la Quarèizma” dice un antico proverbio borghigiano. Ed in quel “longu” c’è sì quell’interminabile serie di giornate, ma anche l’eco della durezza delle astinenze e dei digiuni legati al quel periodo dell’anno liturgico.
Cosa mangiassero i nostri vecchi durante la Quaresima è infatti un mistero o quasi.
Basti pensare che fino al 1820, oltre che della carne non potevano cibarsi nemmeno di uova e latticini. Soltanto in quell’anno infatti Papa Pio VII, dietro richiesta di Maria Luigia, allora sovrana dei nostri territori, concesse l’indulto ai montanari del Ducato di poter far uso di uova e latticini per tutto il periodo della Quaresima ad eccezione del giorno delle Ceneri e del Venerdì Santo.
Anche le minestre dovevano essere ben poco saporite non potendosi far uso di grasso, lardo o cotiche.
*
Un giorno una giovane donna stava avviandosi verso la fontana di Piazza della legna. Su di un braccio teneva il bambino, mentre con l’altro reggeva il secchio per la provvista d’acqua. A quei tempi nessuno l’aveva in casa.
Era la Vigilia della Domenica delle Palme, tempo di Quaresima, di digiuni e astinenze.
A quei tempi non solo la carne era vietata, ma anche le uova e i latticini. Niente ricotta, formaggi, latte. Di contro i lavori erano tutti manuali, pesanti e faticosi.
Accostata alla fontana una Signora ben vestita, bella e sorridente, teneva un braccio allungato, quasi a voler offrire qualcosa che aveva in mano.
Quando la donna e il bambino furono a un passo dalla fontana, la bella Signora parlò: – Tenete questo dolce, potete mangiarlo, troppo duro è il vostro vivere…
La donna abituata da anni a rispettare, come tutti, i rigidi precetti della Chiesa, quasi a rimproverare la Signora disse: – Siamo in Quaresima, non è possibile per noi mangiare dolci.
La bella Signora allungò la ciambella verso le manine del bambino: – Conosco i vostri sacrifici, ma da quest’anno, e per gli anni a venire, la Domenica delle Palme potrete sempre mangiare un dolce semplice come questo: farina, uova e un poco di zucchero. Mangiatelo tranquillamente, servirà a spezzare il vostro lungo digiuno.
Il bambino afferrò la ciambella, la donna chinò un attimo lo sguardo per prendere il dono e restituirlo, ma quando rialzò il capo verso la fontana, della Signora non v’era più traccia.
Quel fatto restò famoso e da allora i Borghigiani chiamarono Madona dal Buslan la domenica che precede la Pasqua.
Da quell’anno presero ad interrompere l’astinenza dai dolci, permettendosi un “buslan”, tradizione che è tutt’ora tenuta viva sia dai pasticceri locali che dalle Dame della Caritas che, per l’occasione, offrono squisite ciambelle per raccogliere fondi da utilizzare nelle loro iniziative benefiche.
Galleria immagini: “La Madona dal buslan” – illustrazioni di Mario Previ
La Pasqua è un’importante ricorrenza di “primavera”, piena di simbologia, di riti, di tradizioni, di cibi caratteristici e usanze che affondano le loro radici in un passato lontano, che è bello mantenere vive anche attraverso il blog…
(guarda i post Eventi, Santa Pasqua)
video “Mistrello e Dintorni La Domenica delle Palme 12-4-2014”
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