Il “nostro” autore Roberto Pavio (guarda i post Roberto Pavio, immagini) porta alla luce e documenta, attraverso un lavoro di ricerca e l’obiettivo fotografico, alcune tipiche costruzioni rurali dell’Appennino: i “mulini” (in dialetto murin), testimonianze della nostra civiltà contadina e delle nostre origini.
e Mulino di Setterone: testimone e protagonista del vivere quotidiano della civiltà rurale e contadina – Bedonia (Parma) – “Reportage” di Roberto Pavio – febbraio 2014 e Tradizioni, Mulini)
Testo ed immagini del “Mulino di Tarsogno nel Comune di Tornolo (Parma) in Val Taro” di Roberto Pavio (guarda i post e Tradizioni, Mulini)
Mulino di Tarsogno nel Comune di Tornolo (Parma)
Il torrente Lubiana nasce dalle pendici del Monte Zuccone (alt. 1423 metri), attraversa il villaggio di Tarsogno nel Comune di Tornolo (Parma), situato alla base di questo monte, scorre lungo una valle circondata da estesi boschi di querce, fino a raggiungere il Taro nei pressi di Pieve di Campi frazione del Comune di Albareto (Parma).
Nel breve tratto percorso da questo torrente dalla fonte allo sbocco nel Taro si contavano un tempo ben otto mulini (fonte libro “L’Aqua Masnada”). Di questi ne rimane solo uno, mantenuto in buono stato conservativo grazie agli interventi di restaurazione e consolidamento operati oltre dieci anni fa.
Il mulino si può raggiungere sia da Tarsogno frazione di Tornolo (Parma), sia dalla località Breila oppure, ed è questo il percorso più affascinante, dall’antica frazione di Chiodi (posta sulla riva sinistra del torrente a circa 1 chilometro più a Valle), piccolo villaggio ora completamente disabitato.
Da qui un sentiero sale costeggiando il torrente Lubiana fino ad arrivare al mulino.
Lo spettacolo offerto dai giochi d’acqua, dalle “cascatelle” e dai laghetti che si ammira percorrendo il sentiero è veramente di incantevole bellezza così come tutta la vegetazione intorno, il colore dominante, anche in inverno, è il verde dovuto alla gran quantità di muschio che ricopre i tronchi degli alberi, le pietre del greto e gli antichi muri di pietra edificati sia a consolidamento degli argini sia per delimitare i confini di proprietà o per contenere la terra dei campi un tempo coltivati.
Circa 200 metri prima di arrivare al mulino si trovano le rovine di un altro mulino (foto n. 3 e n. 4).
Alcuni anni fa era ancora in buono stato (come mostrano le foto n. 53 e n. 54), anche se forti lesioni minacciavano già la struttura.
Foto sentiero verso la frazione Chiodi (n 1 e n 2)
Foto (estate) di circa 10 anni fa del mulino (n 55)
Foto del mulino “oggi” (marzo 2014)
Foto della passerella sul torrente Lubiana verso la frazione di Breila (n 19 e n 16)
Foto del sentiero verso la frazione di Breila (n 7 e n 9)
Foto dell’interno del mulino (n 35,36,37,39,43)
Foto del mulino (circa 10 anni fa) di cui sono rimaste le rovine (n 53 e 54)
…rovine del Mulino “oggi” (foto di marzo 2014)
Ringraziamo Roberto Pavio per avere condiviso con tutti noi le immagini del vecchio mulino, foto che documentano un testimone della nostra civiltà contadina e delle nostre origini.
(guarda i post Origini)
Galleria immagini: “Mulino di Tarsogno”: patrimonio edilizio legato al mondo agricolo e al vivere quotidiano della civiltà rurale e contadina – Tornolo (Parma) – “Reportage” di Roberto Pavio (marzo 2014) – (immagini e testi di Roberto Pavio)