E’ sempre affascinante passeggiare nel “nostro” Appennino, ricco di storia, natura e leggenda …
… ogni volta questo territorio ci riserva nuove inaspettate e splendide sorprese.
Roberto Pavio (guarda la categoria immagini Roberto Pavio) è riuscito a documentare, attraverso l’obiettivo fotografico, un vecchio mulino nei pressi di Casale di Tornolo (Parma). Purtroppo l’edificio, oltre ad avere i muri notevolmente lesionati, si presenta con il tetto “sfondato”.
(guarda la categoria “Mulini“)
Ringraziamo Roberto Pavio per avere condiviso con tutti noi le immagini del vecchio mulino, foto che documentano (prima che possa crollare definitivamente l’intero edificio) un testimone della nostra civiltà contadina e delle nostre origini.
Video:”Mulino di Casale Val Taro” – Tornolo (Parma) immagini di Roberto Pavio
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Un bellissimo “reportage” sulle tracce della civiltà contadina, ricca di grigie pietre e tortuosi sentieri che conservano e custodiscono la cultura rurale, testimonianza del duro lavoro dei nostri nonni che sta ormai scomparendo molto in fretta.
Un patrimonio edilizio legato al mondo agricolo: “mulini” antichi che, oltre ad essere luoghi di lavoro, testimoniano da protagonisti il vivere quotidiano della civiltà rurale e contadina e, molto spesso, anche dell’inesorabile abbandono delle campagne e dei boschi delle nostre montagne.
Testo ed immagini del “Mulino di Casale Val Taro” di Roberto Pavio
Uno stretto sentiero taglia il fianco della montagna e conduce a questo vecchio mulino diroccato posto a poche centinaia di metri da Casale, villaggio situato nel Comune di Tornolo (Parma) sulla riva destra del Taro.
Su questo sentiero, un tempo non tanto lontano, transitavano contadini col sacco sulle spalle o con muli, asini e cavalli, carichi di grano, granoturco o castagne, all’andata, da portare alla macinatura e poi al ritorno con la farina.
Questo di Casale di Tornolo (Parma) è uno dei pochi mulini rimasti, eppure nelle nostre valli c’era la maggior presenza di mulini per la macina di cereali e castagne di tutta la provincia, testimonianze di un passato di forte radicamento di questa attività.
Apprendiamo infatti dal libro l’Aqua Masnada (Aqua masnada: mulini e mugnai dell’Appennino reggiano e parmense / Flavia De Lucis, Alberto Morselli, Lorenza Rubin – Reggio Emilia – Anno pubblicazione 1990), che “la maggior concentrazione di mulini si riscontra nel territorio dell’alta valle, nei comuni di Tornolo, Bedonia, Compiano, Albareto, ubicati lungo il corso di numerosi rii e torrenti“.
Ad Albareto si trovava il mulino con la datazione più antica, si tratta del Mulino dei Grilli che sull’architrave della porta recava la data 1623.
E’ davvero un peccato che edifici come questi che rendono testimonianza del nostro passato, delle nostre origini, tradizioni e cultura, siano lasciati decadere.
Molti, dopo la chiusura dell’attività, sono stati ristrutturati per ricavarne case di civile abitazione, ma quelli più distanti dai centri abitati, in posti disagevoli da raggiungere, oppure, nel caso di quelli per i quali le possibilità economiche del proprietario non consentivano un recupero conservativo, sono stati abbandonati all’incuria e al degrado del tempo.
Lo stretto sentiero, parte dal centro di Casale (Tornolo – Parma), si snoda lungo il fianco della montagna in direzione est dove a poche centinaia di metri sorge il mulino
tutto il paesaggio intorno al mulino è di incantevole bellezza
il mulino si trova circondato dalla vegetazione infestante ed è in pessime condizioni strutturali, una parte del tetto è crollata in maniera probabilmente irreparabile
Galleria immagini: “Mulino di Casale”: testimone e protagonista della civiltà rurale e della storia contadina – Tornolo (Parma) – “Reportage” di Roberto Pavio (febbraio 2014) – (testi ed immagini di Roberto Pavio)