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Alla scoperta di S. Antonio Abate (17 gennaio) – Giacomo Bernardi (video) – Giovanni Gasparini (testi ed immagini del “Ar lunariu Burg’zan 2014”) – Borgotaro (Parma)
Un tempo Sant’Antonio Abate, rappresentato come un anziano (dalla lunga barba bianca) con il saio e il bastone con la Croce Egiziana e con un maiale accanto, nell’atto benedicente tra una moltitudine di animali domestici (buoi, asini, cavalli, pecore, capre e pennuti), veniva collocato dai contadini (in statua, stampa, santino o addirittura dipinto sulla parete) in tutte le stalle e nelle case coloniche.
Per questa ragione riportiamo volentieri il testo e le immagini dell’articolo inserito nel “Ar lunariu Burg’zan 2014” dal titolo”Sant’Antognu d’l bestie” di Giovanni Gasparini (noto medico di Borgotaro, scomparso nel gennaio 2013) e i video con la storia del Santo e la narrazione dei festeggiamenti per la ricorrenza di Sant’Antonio Abate (17 gennaio) a Borgotaro (Parma), con i racconti e le descrizioni dello storico locale Giacomo Bernardi (video tratti dalla trasmissione radiofonica “Mistrello e Dintorni” di Radio Taro – 101.1 del 11-01-2014).
Video: Sant’ Antonio Abate (17 gennaio) raccontato da Giacomo Bernardi (tratto dalla trasmissione radiofonica dal titolo “Mistrello e Dintorni” di Radio Taro – 101.1 del 11-01-2014
[youtube]http://youtu.be/4bQPVqiCk3w [/youtube]
In valgotrabaganza (termine di fantasia usato come nome del “blog” e derivante dall’unione dei nomi delle valli degli autori, la Val Gotra e la Val Baganza e dei rispettivi torrenti che le attraversano, che nel nostro immaginario rappresentano l’intero Appennino), Sant’Antonio Abate è da sempre uno dei santi più venerati.
Video: Sant’ Antonio Abate nel “Ar lunariu Burg’zan 2014”, articolo di Giovanni Gasparini (tratto dalla trasmissione radiofonica dal titolo “Mistrello e Dintorni” di Radio Taro – 101.1 del 11-01-2014
testo tratto da “Ar lunariu Burg’zan 2014” (tradizionale calendario, realizzato in dialetto “borgotarese”), curato dall’Associazione Ricerche Storiche Valtaresi “A. Emmanueli” di Borgotaro (Parma), e precisamente dall’articolo inserito nella pagina dedicata al mese di settembre (in dialetto borgotarese “s’tèimbr’”).
Ricordiamo, a un anno dalla scomparsa l’amico Gianni Gasparini con questa testimonianza che Gianni aveva messo a disposizione per un’iniziativa che purtroppo non si è ancora concretizzata.
Sant’Antognu d’l bestie
Il 17 gennaio è ricordato come Sant’Antonio Abate, patrono degli animali. Era giornata di festa per i contadini e per quanti vivevano con gli animali e per gli animali. Con l’avvento della società industriale le macchine hanno sostituito nel lavoro gli uomini e gli animali. Un tempo per Sant’Antonio si benedivano e si festeggiavano le bestie, poi con gli anni si è incominciato a benedire le macchine.
L’ultima volta che ho partecipato c’erano solo due muli col basto, qualche cane e alcuni animali da cortile nelle cassette. Adesso, come ho detto, c’è un ritorno di moda e in diversi paesi si è ripreso a fare festa,
Mio padre andava sempre con i muli e poi faceva festa. Finita la benedizione avveniva la sfilata per via Nazionale, con i carri e a cavallo. Quel giorno non si lavorava, si faceva festa. Festeggiavano sia le bestie che gli uomini.
Mio padre era solito per le grandi feste, Natale, Pasqua e la Madonna del Carmine, prima di venire a casa a mangiare, preparare un pasto speciale per i muli. Dava loro il biberon, così lo chiamava. Il biberon era farina bianca da pane sciolta in un grosso secchio. Io ricordo che i muli lo bevevano con avidità e poi leccavano anche il secchio. Se un po’ di farina rimaneva in fondo al secchio, mio padre aggiungeva ancora un po’ di acqua e loro bevevano ancora e leccavano di nuovo il fondo. Si aggiungeva poi del fieno nella “gr’ppia” e noi dopo venivamo a casa, a mangiare. Anche per Sant’Antonio i muli prendevano il biberone e partecipavano alla festa.
Io non ricordo che venissero in piazza della chiesa per la benedizione. Ricordo che il prete andava nelle stalle dove impartiva la benedizione.
padre di Giovanni Gasparini da Al lunariu Burg’zan 2014
L’ultimo prete che io ho visto e stato don Dino Cardinali, quando era curato a Borgotaro. Giacomo Bernardi mi ha detto che a Borgotaro, finita la messa c’era la cavalcata per il paese.
Io non lo so, mio padre mi ha sempre parlato di sfilata. Certo sapevano cavalcare anche senza sella o sui basti. Anch’io montavo a cavallo senza sella o con i basti e facevo le corse, non e cavalcate.
Gianni Gasparini
approfondimento
Ricordo di Giovanni Gasparini (medico di Borgotaro Parma) tratto da RTA News del 21-01-2013
[youtube]http://youtu.be/SKFdEbw2TTc[/youtube]
padre di Giovanni Gasparini da Al lunariu Burg’zan 2014
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