La stagione primaverile particolarmente umida di quest’anno è stata molto favorevole, nelle nostre valli (Val Gotra-Taro e Val Baganza), per la nascita dei funghi primaverili prugnoli (Calocybe gambosa, già Tricholoma georgii), detti anche spinaroli o funghi di San Giorgio.
(guarda i post Fungo, prugnolo, spinarolo)
Ecco un piccolo resoconto fotografico di maggio 2013 sulla raccolta di questo profumatissimo fungo in Val Baganza, nei pressi di Berceto (Parma).
Il prugnolo o spinarolo è uno dei funghi primaverili più saporiti e gustosi del nostro territorio e per questo motivo è molto ricercato.
Il prugnolo cresce a gruppi, compare in primavera nei mesi di aprile (all’epoca della ricorrenza di S. Giorgio, il 23 aprile, da qui il nome di “Fungo di San Giorgio”), maggio, giugno e luglio in alta montagna, nei prati, nei campi, nelle radure vicini i boschi di querce, nell’erba molto più scura rispetto al prato circostante, preferibilmente negli avvallamenti, e anche tra i rovi e nei cespugli di piante
spinose come per esempio la rosa canina e il biancospino, lo si trova disposto in cerchi o a zig zag, ed è festeggiato con sagre e manifestazioni enogastronomiche a lui dedicate (vedi post Prugnolo (Spinarolo): Fungo di primavera….. in Val Gotra e Val Baganza).
Gli spinaroli sono piccoli funghi dal gambo sodo, massiccio, carnoso, a volte molto sviluppato in larghezza, il cappello è di forma rotondeggiante, nella fase iniziale dello sviluppo sembra attaccato al gambo, in seguito si evolve nella classica forma emisferica con un diametro dai 5 ai 10 cm, dal colore variabile bianco-crema al nocciola chiaro, e dal profumo e sapore intenso.
La particolarità legata alla sua crescita sono le formazioni di cerchi o semicerchi, dovute alle decine di esemplari nati dallo stesso micelio sotterraneo che spuntano in una zona erbosa. Affascinante è credenza o leggenda popolare su tale crescita, infatti si immagina che i funghi crescano in cerchi generati da danze notturne di streghe o di gnomi (“cerchio delle streghe”).
La ricerca del prugnolo è una esperienza sempre emozionante, e molto difficoltosa a causa del “mimetismo” (spesso il fungo è mezzo interrato) e della vastità teorica del suo habitat.
Infatti i prugnoli non nascono da tutte le parti e i posti che a prima vista sembrano uguali per caratteristiche di vegetazione ed esposizione, uno ospita delle prugnolaie e altri no, quindi bisogna mettere in conto l’eventualità di tornare a casa con il cestino vuoto, nonostante il fungo si possa ritenere molto comune.
Come abbiamo detto va cercato all’ombra dei boschi, ai margini di sentieri, in luoghi erbosi, soprattutto tra rovi e cespugli spinosi come la rosa canina e il biancospino, inoltre vanno esplorati bene i dintorni di pruni selvatici (Prunus spinosa) da cui ne deriva il nome di prugnolo.
Sono funghi molto fedeli ai luoghi di nascita ma non sono di facile individuazione, l’unico consiglio è cercare a fondo più volte nel periodo adatto e sperare nella fortuna.
Il prugnolo con il suo profumo e sapore intenso è una autentica delizia, si presta a diversi usi in cucina, infatti è ottimo nella preparazioni di sughi, risotti, e con le uova (frittate).
La raccolta di questo fungo, disciplinata dalle apposite normative che prevedono possa essere effettuata (come per gli altri funghi epigei spontanei) da chiunque ne abbia titolo o ne abbia ottenuto l’autorizzazione con il rilascio di appositi tesserini, è consentita nel quantitativo massimo giornaliero di 1 Kg (sia per i residenti che per i non residenti) … è comunque vietata la raccolta di Calocybe gambosa (Prugnolo) con diametro del “cappello” inferiore a cm. 2.
approfondimento nel post
Prugnolo (Spinarolo): Fungo di primavera….. in Val Gotra e Val Baganza
Immagini prugnoli (spinaroli) in Val Baganza – primavera maggio 2013 (immagini di Pietro Zanzucchi)