Di seguito il testo di Giacomo Bernardi (appassionato della storia e delle tradizioni di Borgo Val di Taro, Parma), intitolato “TEMPO DI QUARESIMA (Nemmeno le uova!!!)”.
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TEMPO DI QUARESIMA (Nemmeno le uova!!!) – Borgotaro (Parma),
Maria Luigia era arrivata da poco a Parma, come nostra Duchessa, e si era resa conto di quanto fossero dure le “quaresime” per i montanari del Ducato.
Il Papa venne talmente convinto che il 22 febbraio del 1820 emise un “breve” con il quale concedeva ai montanari del Ducato, l’indulto di “poter far uso di uova e latticini per tutto il tempo della quaresima ad eccezione del giorno delle Ceneri e del Venerdì Santo”.
Cosa mangiassero i nostri vecchi durante la quaresima è mistero, o quasi. Non potevano cibarsi della carne, e questo lo sapevamo, ma che addirittura fosse loro proibito (prima del 1820) utilizzare uova e latticini (formaggio, ricotta, burro) non lo immaginavamo.
Aggiungete che un tempo le minestre e i minestroni venivano “arricchiti” con battute di lardo e cotiche, cosa proibita perchè rientravano tra le carni. E allora?
Allora la storia della “saracca” appesa al soffitto e contro la quale si strisciava pane o polenta per dar loro un poco di sapore, non fa parte della leggenda, ma della realtà di quei tempi.
Giacomo Bernardi