Ecco alcune immagini scattate il 22 maggio 2016, nel corso di una passeggiata nei dintorni di Compiano (Parma), immersi in un magico e favoloso scenario, costituito da imponenti faggi dall’aspetto maestoso, all’interno dell’incantevole “foresta” del Monte Pelpi (1482 m s.l.m.).
La camminata nei pressi del crinale, ci ha permesso di scoprire ed assistere ad uno spettacolare fenomeno, che possiamo definire un ”autunno di primavera”. …. il colore del bosco dal verde tenue, man mano che si saliva, si trasformava nel giallo, arancio, fino ad arrivare al marrone, un contrasto inconsueto per la stagione, uno spettacolo unico e nello stesso tempo inquietante, causato probabilmente dalla “neve gelata” primaverile del 25 aprile 2016 (vedi post Il 25 aprile 2016 è ritornato l’inverno in Val Gotra e in Val Taro – Albareto (Parma) e Spolverata di neve a fine aprile a Berceto (Parma) – 25 aprile 2016), che ha “bruciato”, danneggiandole irrimediabilmente, la giovani foglie appena germogliate dei faggi.
Guarda i post Monte Pelpi
Lo spettacolo inconsueto e poco rassicurante mi ha fatto tornare alla mente una “favola”, inserita nel saggio del Prof. Luigi Vignoli “L’eccelso Monte Gottero – Appennino tosco-ligure-emiliano” (Ed. Compositori, Bologna – 1974).
Leggi la storia nel post Monte Gottero: La leggenda della fata “Azotina” e del suo fedele “Gigante” in un “autunno di primavera” nei pressi del crinale “bruciato” dalla “neve gelata”, così come si presentava il 2 giugno 2013 – Albareto (Parma)
Le “gelate” primaverili, come quella che si è verificata probabilmente sul Monte Pelpi con conseguente danneggiamento dei nuovi “getti” arborei (molte piante adulte sostituiscono i germogli distrutti attivando altre “gemme dormienti”, ma in ogni caso la chioma risulta incompleta e non abbastanza compatta per affrontare l’estate in modo normale con conseguente minore ombreggiatura dalla lettiera dell’apparato radicale, che risulta poco profondo e concentrato sotto il “colletto”, accelerando così l’evaporazione dell’acqua a svantaggio del benessere della pianta senza contare che, inoltre, le piantine di pochi anni restano spesso “biforcate”), costituiscono una avversità molto frequente nelle nostre zone e sono causa particolare e non prevista dei mutamenti che possono così prodursi nella vita naturale sia della “macchia” che del sottobosco.
Resoconto fotografico della passeggiata
Camminando nel sentiero, dopo una delle ultime salite prima della cima, guardando bene, vediamo che il colore del bosco dal verde tenue si trasforma nel giallo-arancio fino ad arrivare al marrone, una variazione cromatica curiosa e suggestiva con un contrasto inconsueto per la stagione: uno spettacolo unico e nello stesso tempo inquietante.
Salendo ancora, prendiamo atto che non solo la sommità della chioma dei faggi ha risentito della nevicata e probabile “gelata” di quel 25 aprile scorso (v(vedi post Il 25 aprile 2016 è ritornato l’inverno in Val Gotra e in Val Taro – Albareto (Parma) e Spolverata di neve a fine aprile a Berceto (Parma) – 25 aprile 2016), ma molta della “macchia” ha subito questa “distruzione”: “molto” sembra sia stato arso e bruciato.
Ecco alcune immagini degli alberi, con i rami e le foglie già completamente sviluppate (lisce e lucide) divenute ingiallite e secche proprio come nella stagione autunnale.
Una gelata tardiva di primavera che, sui versanti scoscesi esposti del Monte Pelpi ricoperti di faggi, potrebbe compromettere la complessa interazione tra le piante ed i “microclimi” del bosco, importanti serbatoi di biodiversità tali da permettere la vita di molteplici elementi di flora e fauna.
Il percorso sul Monte Pelpi si presenta sempre magico e suggestivo in ogni stagione: guarda i post Monte Pelpi
… ecco alcuni paesaggi ripresi nei pressi dalla vetta del Monte Pelpi, con alcune nuvole che fanno sembrare “tutto una poesia”: uno spettacolo che solo madre natura sa regalare, in un armonioso silenzio pieno di vita.
Incentivare la conoscenza e l’amore per le cose preziose che ci circondano, anche attraverso l’osservazione delle immagini dei panorami che frequentemente possiamo incontrare durante le escursioni e passeggiate dalla Valle del torrente Gotra alla Valle del torrente Baganza (due torrenti non così noti, che nel nostro immaginario rappresentano l’intero Appennino, ancora poco conosciuto ma ugualmente importante e bello), crediamo sia importante e utile … e quindi ci auguriamo possano costituire un piccolo passo per far comprendere, appezzare e rispettare, la “natura” e l’ambiente di tutto il territorio.
… la bellezza naturale delle vette che circondano il Monte Pelpi (1.480 m), sono un importante messaggio ed invito alla protezione e salvaguardia, e soprattutto al rispetto, di tutta la natura …
Il massiccio del Monte Pelpi, separa la Val Taro dalla Val Ceno Il Barigazzo
Il Pizzo d’Oca
Il Monte Orsaro
Le Alpi Apuane
Il Monte Caio
Il Monte Molinatico
L’abitato di Bardi (Parma) in Val Ceno L’abitato di Bedonia (Parma) in Val Taro
L’abitato di Compiano (Parma) in Val Taro
L’abitato di Albareto (Parma) in Val Gotra
La Val Ceno
Sullo sfondo la Pianura Padana
I fiori naturali e le erbe “selvatiche”, utilizzati di frequente in cucina, in cosmesi e nella medicina anche popolare, spesso mettono in scena uno dei più belli ed affascinanti spettacoli della natura
Ecco un piccolo esempio di queste meravigliose manifestazioni nelle immagini del Monte Pelpi (1.480 m), in versione “multicolor”, con panorami di prati ricoperti di fiori ed erbe spontanee, foto scattate il 22 maggio 2016.
Lasciarsi abbracciare dai prati fioriti colorati con fiori, erbe spontanee, piante di montagna e cieli arredati da nuvole, ed immergersi nella viva natura, osservando colori e profumi, equivale a sfogliare un’enciclopedia vivente: un piacere per gli occhi ed un regalo per l’anima.
(garda i post ”Flora Multicolor“)
… la bellezza naturale di un campo di erbe e fiori spontanei ci trasmette un importante messaggio, invitandoci alla protezione e salvaguardia, e soprattutto al rispetto, di tutta la natura …
…. la natura “esplode” in tutta la sua bellezza, con fioriture spettacolari capaci di superare i più grandi giardinieri e botanici: una gioia intensa e non solo per gli occhi.
Immagini da “leggenda” , un giardino primaverile con magnifiche fioriture colorate
l’aria limpida lasciava correre lo sguardo fino all’orizzonte, mostrando le vette dei monti nell’azzurro dipinto del cielo, mentre il verde sgargiante dei prati risaltava tra i boschi scuri e le fioriture multicolori, per la gioia infinita dei nostri occhi, donandoci una incomprensibile sensazione di bellezza e di pace
Molta della flora “ripresa” la si può trovare in tutto l’Appennino ligure-tosco-emiliano, in quanto la collocazione geografica, i fiumi, le ricche sorgenti e le vallate con diverse esposizioni favoriscono la vita vegetale di moltissime specie di fiori spontanei, molti dei quali possiamo incontrarli durante le passeggiate nei pressi di prati, radure, boschi e lungo i sentieri, specialmente durante la primavera e l’estate.
Che bello passeggiare in montagna!!!
Non c’è niente di più bello di una escursione in compagnia.
Un elemento importante della passeggiata è la sosta, durante la quale si può ammirare il panorama, ascoltare il rumore di un torrente o il canto degli uccelli, e magari fare qualche foto a rocce, fiori e animali.E’ importante portare a casa solo ricordi fotografici.Il tutto farà crescere sempre di più l’amore per la natura.
Galleria immagini: Monte Pelpi – Prati in fiore nell’“autunno di primavera” nei pressi del crinale “bruciato” dalla “neve gelata” – Primavera 2016 – Compiano (Parma)