E’ ancora viva nel territorio della Val Gotra la tradizione di piantare nei campi coltivati una croce (sulla quale vengono posti dei ramoscelli di ulivo, benedetti la Domenica delle Palme) il 3 maggio “Giorno della Santa Croce” (Festa dedicata al Santissimo Crocifisso, prima della riforma del Missale Romanum operate sotto Giovanni XXIII nel 1960/1962).
Ricordiamo che l’Esaltazione della Santa Croce, festività della Chiesa cattolica, ora si festeggia il 14 settembre.
Lo scopo di questo rituale crediamo sia quello di proteggere le colture dai temporali e dalla grandine.
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Secondo l’antica usanza, il contadino la mattina del 3 maggio, a digiuno, porta la croce con il rametto d’ulivo benedetto nell’orto, e dopo averla collocata si fa il segno della croce.
Le immagini sono state scattate il 3 maggio 2016 a Tombeto di Albareto (Parma), giorno della collocazione, da antica tradizione, delle Croci con l’ulivo benedetto, negli orti e nei campi coltivati.
Annotare su un blog e usare la tecnologia per trasmettere queste informazioni: “il giorno della Croce (3 maggio)” e i “riti”dei vecchi contadini penso sia importante per cercare di recuperare il nostro passato, la cultura, le tradizioni, e gli usi locali che ancora oggi nel mondo rurale sono tramandati da padre in figlio.
Alegrafia
Di questa tradizione si hanno testimonianze anche in altre zone dell’Italia centro-meridionale.
Testo tratto dal post Croci di canne del sito www.antiqui.it
In Toscana, a S. Stefano di Calcinaia (Lastra a Signa, Firenze) “per impedire che un fulmine cada su di un pagliaio i contadini mettono sulla cima di esso una croce fatta con canne, un ramo d’ulivo benedetto e un fiocchetto rosso”.
In Umbria, a Monteleone di Orvieto (Terni) il 3 maggio “era la festa della Confraternita del Crocefisso: nella chiesa omonima si svolgeva una solenne messa e funzioni religiose con la benedizione delle piccole croci da mettere nei campi fatte di canne, adorne delle candeline benedette il giorno della Candelora e dei ramoscelli d’ulivo della domenica delle palme”.
In Molise, a Casalciprano (Campobasso) durante i festeggiamenti del Patrono San Cristanziano “si celebra la santa messa in suo onore e vengono benedette alcune croci realizzate con canne, le quali verranno poste all’interno dei campi per proteggerli da avversità atmosferiche”.
In Puglia, a Otranto (Lecce) “…molto spesso, questi rametti [di ulivo] tornavano nei campi, negli orti, nelle vigne, tra i prati, dove i contadini, fissandoli su una canna, li sistemavano al centro del podere. Questo rito aveva la funzione di rendere fertile il terreno e di propiziare un buon raccolto”.
In Calabria, a Caria (Vibo Valentia) “il 3 maggio invenzione della Santa Croce i contadini portavano (e ancora oggi portano) nei loro campi una Croce fatta di canne e ornata da rametti di ulivo benedetti in chiesa la domenica delle palme; al termine della mietitura questa croce veniva portata sull’aia e inalberata sulla sommità delle biche”.
Galleria immagini: Orti e campi coltivati a Tombeto di Albareto (PR) il giorno della Croce (3 maggio 2016) – Val Gotra
di Tombeto di Albareto (Parma) il giorno della Croce (3 maggio 2016) – Val Gotra