Dopo i primi segni, dell’arrivo dell’inverno in Val Gotra, documentati attraverso le immagini scattate la mattina del 3 gennaio 2016 (guarda Alba con neve in Val Gotra – Tombeto di Albareto (Parma) – 3 gennaio 2016), e la “magia” della neve, nel “nostro” Appennino, la mattina del 15 gennaio 2016 (guarda il post E’ arrivato l’inverno in Val Gotra, ed è subito magia! – Albareto (Parma) 15/01/2016 (neve, nebbie e foschia)), e del 13 febbraio 2016 (guarda il post Paesaggi invernali e tracce di canidi (probabilmente lupi), nel cuore della valle del Gotra – Albareto (Parma) – febbraio 2016) come al solito, la natura misteriosa ci ha sorpreso ancora una volta con il ritorno di “scenari imbiancati” delle alture della Val Gotra la mattina del 28 febbraio 2016.
Guarda i post Neve
Immagini singolari, un giardino invernale con prati e piante con foglie ormai appassite, in contrasto col paesaggio delle alture ammantato di candida neve.
L’incontro fantastico tra la neve e la natura fa si che verità e fantasia, infondano emozioni che ci conducono alla riscoperta di un “teatro” naturale: un paesaggio eccezionalmente imbiancato che ci stupisce ed affascina …
(guarda i post Neve)
La nebbia lasciava la valle, mostrando le vette dei monti imbiancate, per la gioia infinita dei nostri occhi, donandoci una incomprensibile sensazione di bellezza e di pace.
Un particolare delle alture di Albareto (Parma), con la valle immersa in una coltre di neve, nuvole e nebbia: immagini che evocano pensieri e sensazioni lontano dalla realtà quotidiana.
Le masse di aria umida mattutina (nebbie-foschia) raggiungono la cresta delle montagne sulle alture della Val Gotra.
Boschi di faggio, castagno e abeti galleggiano a mezz’aria.
Di li a poco tutto si dissolve … ecco Albareto (Parma) Tombeto (Parma)
Folta (Parma)
Tombeto e sullo sfondo un particolare dell’abitato Boschetto di Albareto (Parma) Boschetto di Albareto (Parma)
Un particolare dell’abitato che sovrasta il Comune montano di Albareto (Parma) Monte Molinatico tra la nebbia
Monte Pelpi tra la nebbia
Monte Gottero tra la nebbia
Per provare l’atmosfera e l’emozione del silenzio solenne della montagna, nella misteriosa natura quasi selvaggia con neve, nebbie e foschie che si dissolvono, non è necessario andare in luoghi lontani: basta frequentare la “nostra” montagna.
Guardandoci attorno scopriremo, nel nostro Appennino dalla Val Gotra alla Val Baganza in “valgotrabaganza”(termine di fantasia usato come nome del “blog” e derivante dall’unione dei nomi delle valli degli autori, la Val Gotra e la Val Baganza e dei rispettivi torrenti che le attraversano, non così noti, ma che nel nostro immaginario rappresentano l’intero Appennino e la montagna in genere), tantissimi angoli fantastici con scorci particolari e suggestivi, che la natura ci offre.
(guarda i post Natura e Emozioni nel bosco )
Testo tratto dal post Specchio di Solignano – Camminata sulla neve…impronte ed altre tracce di animali selvatici – “Emozioni nel bosco
Subito dopo una nevicata il manto bianco si ricopre di orme e segnali, ecco tra la neve, tracce evidenti del passaggio di alcuni animali;
Nel silenzio ovattato dalla neve, anche gli animali più schivi,affamati e in cerca di cibo diventano quasi “meno sospettosi” e, anche se è difficile avvistarli, il fondo innevato manifesta involontariamente la loro presenza.
Le tracce più evidenti e nitide si riescono a scoprire su un manto nevoso compatto ma non troppo alto e umido, non deve aver subito forti processi di scioglimento o essere troppo farinoso o essere completamente ghiacciato.
La dimensione e la forma delle orme possono subire modificazioni per effetto del calore del sole che con lo scioglimento della neve ne allargale forme; le impronte dilatate e deformate possono così trarre in inganno un frettoloso ricercatore, confondendo magari la traccia lasciata da un capriolo con quella di un daino o di un cervo, oppure quella della lepre o volpe con quella di un lupo.
Anche la valutazione del luogo di ritrovamento dei segni (bosco, prato, ecc ) è importante per la valutazione delle tracce e ci fa capire le abitudini dell’animale, i suoi segreti e le sue esigenze.
Nel groviglio di segni sul terreno abitualmente si possono scorgere le orme della Volpe, molto simili all’impronta di un cane o di un lupacchiotto, ma con un disegno più stretto ed allungato nel percorso di marcia inconfondibile; quelle del Cinghiale a forma trapezoidale, con due speroni spesso marcati situati posteriormente ai due zoccoli, le tracce della Lepre formano una specie di “T” dove i due segni affiancati sono impressi dalle lunghe zampe posteriori, mentre quelli collocati in successione uno dietro l’altro,appartengono alle zampe anteriori, più corte.
Il sentiero nel bosco Fatta
Tracce di sangue nella neve
Il mio equipaggiamento: cellulare, racchetta, stivali e borsa fotografica a tracolla.
Galleria immagini: E’ ritornato l’inverno – “Buongiorno Val Gotra!” – Albareto (Parma) 28/02/2016 (neve, nebbie e foschia)