Di seguito il testo di Giacomo Bernardi (appassionato della storia e delle tradizioni di Borgo Valdi Taro, Parma), riguardante la ricorrenza di Santa Lucia (13 dicembre), intitolato “Santa Lucia, la notte più corta che ci sia (2° racconto)”.
Guarda il primo racconto nel post 13 dicembre (Santa Lucia): “La notte di Santa Lucia (1° racconto)” di Giacomo Bernardi – Borgo Val di Taro (PR)
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Santa Lucia, la notte più corta che ci sia (2° racconto)
Anticamente il 13 dicembre coincideva con il solstizio d’inverno, il giorno in cui le giornate tornavano ad allungarsi e le persone, quel giorno, usavano scambiarsi dei piccoli doni augurali in vista della nuova stagione.
Ciò accadeva perchè, fino al ‘500 circa, veniva ancora utilizzato il Calendario Giuliano, sostituito poi da quello Gregoriano che ha corretto la data del giorno del solstizio.
Ecco giustificato anche il noto proverbio che recita:
Santa Lücia
la not’ pü longa ch’ gh’ sia.
Santa Lucia
la notte più lunga che ci sia
Oppure:
Santa Lücia
al dì pü cürtu ch’ gh’ sia.
Santa Lucia
il giorno più corto che ci sia
Singolare anche la coincidenza del solstizio con il nome Lucia (significa “luce”), che richiama la promessa di giorni più chiari, con più luce.
Santa Lucia, un po’ di storia
Si sa per certo che subì il martirio a Siracusa, intorno al 304, durante le persecuzioni di Diocleziano.
Apparteneva ad una nobile famiglia e rinunciò al matrimonio che volevano imporle.
Per vivere più coerentemente il Vangelo, in cui credeva, aveva distribuito tutti suoi beni ai poveri di Siracusa.
Denunciata dal fidanzato come cristiana, venne imprigionata, torturata e decapitata.
La leggenda racconta che si sia rimessi gli occhi, cavati dai torturatori.
In genere la santa viene rappresentata con gli occhi su di un piatto e una palma.
È invocata contro le malattie e anomalie degli occhi ed è patrona degli elettricisti, degli oculisti e dei ciechi.
* Quando una persona è un poco smodata nel mangiare, s’usa dire:
Santa Lücia a t’ cunsèrva la vista
ch’ l’apetitu u n’ t’ manca!
Santa Lucia ti conservi la vista
ché l’appetito non ti manca!